2010 - Competition Experience Spaces







Architect: Armando Viana
Location: Vilminore di Scalve (BG), Italy
Total area: 100m2
Competition date: 2010

Progettare una soluzione temporanea,low cost,per spazi di accoglienza, spazi che si pretenda siano flessibili e facilmente adattabili a diverse realtà,è un lavoro di sintesi.
Lo spazio più flessibile in architettura è lo spazio vuoto,in questo caso il container.
L’iniziativa del Experience Spaces  vuole promuovere il concetto di container con un’identità originale che possano emergere in luoghi diversi. Un luogo è sempre unico e diverso. Non si può disegnare nel vuoto. Si possono disegnare i confini. Così il vuoto prende vita.
Il concorso richiede soluzioni progettuali eco-compatibili di accoglienza, valorizzando pratiche sostenibili.
Parlare di sostenibilità significa mettersi in rapporto con l’ambiente, rispettare la natura, collocare correttamente edifici, impianti, sfruttare la luce e il sole.
La questione della “Sostenibilità” è sempre stata presente nella storia dell’architettura. Da sempre l’Uomo cerca soluzioni architettoniche che ricreino ambienti accoglienti e piacevoli. Quindi il controllo della luce, della ventilazione, della termica, dell’energia sono sempre state questioni affrontate dai progettisti.
Oggi affrontiamo gli stessi problemi, aggiungendo il problema dei consumi energetici, delle energie rinnovabili, dei materiali riciclabili.
Trovare l’equilibrio tra verde e costruito è sempre stato dificile anche perchè è un concetto soggettivo.

La proposta di progetto propone la creazione di 1 involucro interno e uno esterno nel container. L’involucro esterno è in sughero, che non solo è un materiale di rivestimento ma è anche un ottimo isolante termico. L’involucro interno è in legno OSB, un materiale riciclato ed economico, che applicato in maniera precisa e efficace si presenta un’immagine di grande nobiltà.
Gli elementi a vista delle facciate sono pannelli di sughero di 100mm/80mm di spessore, staccato 20mm della parete esterna del container (montate sopra tubolari in aluminio di 20x40x2mm). La sua stereotomia è variabile, cercando di introdurre dinamica nella superficie.
L'involucro dell'edificio è composto da elementi opachi e da elementi trasparenti (le superfici vetrate). Gli elementi trasparenti sono quelli che consentono la vista verso l'esterno, l'illuminazione naturale e il ricambio dell'aria all'interno dell'edificio. La ventilazione naturale si crea nello stacco di 20mm tra il sughero e container, dove l’aria circola ed arriva all’interno tramite bucature piccole negli infissi.
Si propongono cinque tipi di moduli diversi: 1 posto di informazione(info-point); 1 modulo abitativo (bungalow); 1 bar; 1 bagno pubblico; 1 spazio espositivo.
La pianificazione dei volumi in modo da rispettare la superficie di 100m2, è una disposizione casuale, anche se si tratta di un processo progettuale artificiale, si presenta come un risultato involontario. Si propone uno spazio verde, dove si crea una matrice regolare di alberi e i container disposti in maniera irregolare in mezzo a questo spazio verde. Si crea una realtà ambigua, in cui la natura diventa ordinata e regolare, e il costruito diventa aleatorio e ambiguo. I volumi sono oggetti casualmente disposti in mezzo alla natura. Gli spazi tra i volumi e natura sono la componente più importante. Qui si creano tensioni, prospettive, spazi interstiziali, spazi di connessione e separazione. Qui si racconta il paesaggio.
Queste “scatole” vogliono cercare il loro luogo silenzioso, raccolto e protettivo, come una capanna mimetizzata nella natura. Sia nella natura delle aree verdi, delle aree marine, aree rurali, ecc.  


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Reviewed by juragan asem
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